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mercoledì 5 settembre 2012

RomaSìMuove (intervista a Riccardo Magi)


L'estate della politica romana ha visto la nascita e il fiorire di un comitato referendario con obiettivi rivoluzionari per il modo d'intendere la città. Per una Roma veramente amica dell'ambiente e con maggior attenzione ai cittadini, che garantisca più diritti e che elimini i costi della politica, è nato in città il comitato "RomaSìMuove" che vede in costante aumento adesioni trasversali di movimenti politici (dai Radicali, ai Verdi, a Fli, IDV di Roma), associazioni (come il WWF) e cittadini con esperienze diverse nella politica, nella cultura, nella ricerca, e non solo.
Lo scorso 7 luglio è partita la raccolta delle firme e andrà avanti fino al prossimo 7 ottobre. In questi 3 mesi servono 50mila firme per consentire a tutti i cittadini di votare i referendum proposti. Otto sono i quesiti riguardanti 4 aree tematiche e che si possono consultare anche attraverso il sito www.romasimuove.it . Mobilità sostenibile, ambiente, diritti e scelte di vita e meno partitocrazia.
Riccardo Magi (nella foto in basso), segretario dei Radicali Roma, spiega gli obiettivi che questa campagna referendaria si prefigge di raggiungere

Perché "RomaSìMuove"?
"RomaSìMuove" vuole mettere al centro dell'agenda politica cittadina temi centrali per la città, da troppo tempo trascurati o non affrontati con la necessaria attenzione ed energia dalle amministrazioni. E vuole farlo con lo strumento proprio dell'iniziativa e della partecipazione popolare, il referendum. Un'impresa ambiziosa ma è probabilmente l'unico modo per avere un dibattito sui quei temi e non arrivare alle elezioni amministrative del 2013 parlando solo di candidati sindaco e alleanza incomprensibili tra partiti incomprensibili.
I referendum che si voterebbero anch'essi nella primavera del prossimo anno sono un modo per impegnare il prossimo sindaco su quelle scelte di governo della città.

Per una città come Roma non sembra un utopia la proposta di "Meno traffico, meno smog"?
"Meno traffico, meno smog" è uno slogan ma il quesito sulla mobilità sostenibile, sconosciuta come obiettivo all'attuale amministrazione, prevede misure concrete come il potenziamento trasporto pubblico e car-sharing. la creazione zona libera dal traffico privato, investimenti sulle tramvie, la trasformazione dei treni per pendolari in linee metropolitane, il raddoppio della pedonalizzazioni e rete ciclabile e, inoltre, percorsi obbligatori dei pullman turistici. In pratica, si punta a governare la mobilità di una città con le caratteristiche della Capitale esaltandone la bellezza e le possibilità di sviluppo legate al turismo.

Cosa significa "mare libero"? Come si è arrivati alla situazione di totale cementificazione del lungomare?
"Mare libero" riguarda la fruibilità e visibilità del mare. l'obiettivo è rendere di nuovo il lungomare di Ostia un luogo da cui sia possibile vedere il mare e accedere liberamente alla spiaggia. Oggi non è così a causa di uno sviluppo incontrollato delle strutture degli stabilimenti balneari (strutture in muratura e non rimuovibili) e della chiusura della spiaggia con cancellate che per lunghi tratti non lasciano libero accesso al mare.

Pensi che Roma sia pronta ad affrontare le questioni dei Diritti civili come l'istituzione dei testamenti biologici e le tutele alle famiglie di fatto?
L'orientamento della stragrande maggioranza degli italiani, e dei romani, su questi temi centrali che riguardano il rispetto delle scelte di vita dei cittadini da parte delle istituzioni e l'eliminazione di ogni forma di discriminazione è favorevole ormai da tempo. A non essere pronte sono le forze politiche e blocchi di potere clericale che hanno bisogno di asservirsi al Vaticano per avere l'illusione di essere più forti.

Cosa si intende per "rifiuti zero"?
"Rifiuti zero" è la strategia per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che avrebbe evitato di giungere all'emergenza rifiuti a Roma e che ora può consentire l'uscita dall'emergenza. Riduzione, riuso, riciclo dei rifiuti, estensione a tutto il territorio comunale della raccolta differenziata porta a porta, adattamento degli impianti di trattamento dei rifiuti. Non si può più aspettare eppure sembra manchi ancora la volontà politica di avviare un cambiamento del genere.

Qual'è la situazione attuale dei servizi alla persona e cosa viene concretamente proposto con il referendum di "RomaSiMuove"?
Il referendum sui servizi alla persona erogati dal comune di Roma (asili nido, assistenza domiciliare a disabili e anziani) chiede al comune di incentivare l'erogazione di tali servizi attraverso dei buoni dati direttamente alle famiglie che avrebbero così una maggiore libertà di scelta rispetto agli operatori a cui rivolgersi. Il comune si dovrebbe concentrare sul controllo degli standard dei servizi e sull'accreditamento.


Alexandre Rossi)

martedì 31 maggio 2011

Mi tocca difendere Nichi

Sono trascorse 24 ore dallo schiaffone elettorale di Berlusconi e i suoi, partendo dalla sua Milano. Qui il centrosinistra del riformista e garantista Giuliano Pisapia ha superato di oltre 10 punti percentuali il centrodestra di Letizia Moratti. In questo post non vorrei analizzare il risultato in sè, lo lascio fare ad altri, a chi lo fa meglio di me. Anche perchè è già sintetizzato dai titoli come quello che riportava stamattina La Repubblica: "la disfatta di Berlusconi", o le parole immediate di Giulianone Ferrara. L'ex comunista e pasdaran berlusconiano ha sentenziato: "Berlusconi ha sbagliato tutto". Mentre il disperato Libero consiglia "Silvio, torna a fare Berlusconi". Che altro aggiungere...? 
Il vicepresidente nazionale del Piddì, il milanese Ivan Scalfaro, ha pubblicato  un commento che merita di essere letto ( http://www.imille.org/2011/05/il-mio-commento-al-voto/ ).
 Ora mi vorrei concentrare sull'intervento di Nichi Vendola che ha fatto sul palco nella gremita Piazza Duomo di ieri. Lo hanno etichettato come il solito linguaggio "buonista", per alcuni (soprattutto nel centrodestra) oppure come "estremista", per altri (nella destra, quella veramente estrema), o hanno mostrato anche totale indifferenza, o quasi snobismo (nel centrosinistra). E' un peccato che questo sia avvenuto, e lo sostengo esattamente come NON sostengo politicamente il suo partito: Sinistra Ecologia e Libertà.
Tanto per intenderci, penso che una eventuale candidatura a premier di Vendola sia il più bel regalo che si possa fare attualmente a Berlusconi, non vede l'ora! Ogni qualvolta assisto ad una delle sue ospitate a RaiSet (Porta a Porta, Ballarò, AnnoZero, Matrix...) e tergiversa sulle nuove narrazioni, sui sogni infranti, sul lasciare librare le ali della creatività, mi convince sempre di più a votare per Bersani a delle eventuali elezioni primarie del centrosinistra per la selezione del candidato premier. E questo non è un bene neanche per il PD di Bersani, ovviamente.
Dicevo, è stato un errore l'atteggiamento freddo degli esponenti progressisti di fronte alle esternazioni a braccio del leader di SEL, perchè ha toccato punti, con il suo linguaggio -che può piacere o no, centrali per la vittoria di Pisapia. In particolare Vendola ha parlato di un "ritorno della politica come eleganza delle passioni e come rapporto con la vita". Come non dargli ragione? L'urlo a squarcia gola sono stati più che comprensibili e i toni per nulla esagerati e men che meno offensivi.
Anche con quel "alla faccia loro", rivolto alla destra milanese e nazionale, non c'èra niente di irrispettoso. Infatti, l'invito che seguiva lo sfogo liberatorio di quel "alla faccia loro", era quello di abbracciare tutti i rom, e quelli che vogliono pregare qualunque dio". Aggiungendo poi: "Ai vostri fratelli musulmani, dite che siete i benvenuti in tutta Italia". Cosa c'è di così estremista?  Un urlo che ha esibito consapevole davanti ad una Piazza Duomo in festa perchè rinnovata e liberata. Un urlante Nichi Vendola contro "la paura, il pregiudizio, il razzismo, i luoghi comuni, il sessismo, il macismo".
Inoltre, il fatto che per lui sia "doloroso quando Borghezio ti appare in tv e parla" non c'è nulla da eccepire. Mario Borghezio è noto in Europa come l'unico europarlamentare nella storia dell'UE, che è stato cacciato dall'assemblea dai commessi, durante la visita del capo di Stato Napolitano, al quale gli urlava contro "Padania! Padania!"e sventolando la bandiera secessionista del carroccio. Un monito al PD, che è tentato da una sorta di "decantazione" anche con i leghisti? Ai posteri, l'ardua sentenza...
"E quando torni a casa e ti ricordi che la Gelmini fa il ministro" è una frase che sintetizza l'assenza della cultura del merito nel nostro Paese, a partire dalle istituzioni. Lei che è stata sfiduciata dal suo stesso partito (Forza Italia) quando era presidente del consiglio comunale nella sua città, nel varesotto. Lei, che è il bel volto (!) dei tagli tremontiani alla pubblica istruzione, alla ricerca, all'Università. Lei, con i suoi sfrondoni sgrammaticati.
Dunque cari riformisti, democratici, progressisti, vogliamo farle nostre le parole del Presidente della Regione Puglia? Non sarebbe ora di riprendere parole di cambiamento contro la paura, il pregiudizio, il sessismo...? E che questo cambiamento venga oltre che proposto, anche vissuto?
Oppure vogliamo proseguire con l'ottusa ricerca di inciuci, decantazioni, rincorse al compagno Casini e al compagno Fini?

lunedì 7 febbraio 2011

Chiaro, no?!

Crisi egiziana e crisi economica, con conseguente reazione europea. Ipotetico ingresso di Mario Patrono come membro tecnico nell'esecutivo. Rapporto tra Partito Democratico e Radicali Italiani. Piano industriale FIAT di Marchionne. Risoluzione ONU per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili. Situazione carceraria italiana. Dialogo (e non trattativa!) tra Pannella e Berlusconi sulle riforme. 
Solo quest ultimo, tra i temi trattati nell'ultima conversazione settimanale con Emma Bonino su Radio Radicale, ha fatto sì che (finalmente) uscisse sulla "grande" stampa nazionale un chiarimento che mi è sempre sembrato doveroso. Certo, mi sarebbe piaciuto leggere sui giornali qualcosa sull'iniziativa di NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA sull'abolizione delle mutilazioni genitali femminili o sulla mobilitazione radicale, delle scorse settimane, per la verità sull'alternativa alla guerra Iraq, oppure qualcosa in più sulla battaglia per il ripristino della legalità in merito alla situazione carceraria nel nostro paese, ma... Tant'è!
Invece i giornali, "che -secondo la vicepresidente del Senato Bonino- sono ormai dei partiti", sempre più impantanati nel clima da "guerra civile", che vede un Paese diviso tra innocentisti e colpevolisti rispetto a Berlusconi, preferiscono parlar d'altro. Anche se questo "altro" viene puntualmente travisato con l'intento di definire "traditori" proprio coloro che finora non hanno mai tradito alcunché. La truppa radicale di Bonino e Pannella, appunto.
Per questo motivo mi sento costretto a sottolineare le dichiarazioni di Emma Bonino rilasciate a Radio Radicale intervistata questa mattina da Giovanna Reanda e Alessio Falconio. I quali iniziano la consueta intervista settimanale chiedendole quali siano le sue reazioni alle parole di Pannella, definito "il puttaniere radicale" da Marco Bracconi de "la Repubblica"... a  proposito di giornali-partito (!)
Proprio ieri -domenica 6 febbraio 2011- sulla stessa emittente radiofonica lo storico leader radicale ha affermato:"Sostenere le istituzioni è un dovere repubblicano". Puntuale la riposta della Senatrice:
"Ancorché Berlusconi ritenga che io sia la ventriloqua di Pannella, mi capita a volte di pensare, non sempre ma a volte capita. E io la vedo così: ci sono 3 ipotesi in campo. La prima è quella di chi dice che il male di questo Paese si chiama Berlusconi e quindi lui se ne deve andare per mille ragioni e lo si sostituisca con un Comitato di Liberazione Nazionale. Comunque, fatto fuori Berlusconi un nuovo esecutivo di Formigoni o Tremonti nella forma di un governo di unità nazionale. Che oggi mi sembra l'ipotesi sostenuta dal PD". C'è poi -prosegue, "una tesi che vedo sposata oggi anche dal Corriere, che dice che in questa situazione meglio le elezioni anticipate anche con una legge pessima, che non si sa perché diventa un dettaglio". Come terza ipotesi la Bonino pone all'attenzione anche quella suggerita da Pannella il quale "dice che in  assenza totale di alternative credibili in termini di proposte e di leadership, meglio cercare di ottenere da questo governo almeno qualche inizio di provvedimenti utili al Paese (riforma strutturale della giustizia -vedi situazione carceraria-, economia -vedi proposta Ichino Cazzolla su pensioni e liberalizzazioni- ecc..) C'è chi tratta per modificare il federalismo, c'è chi tratta su altri provvedimenti e magari non lo dice, la differenza è che Marco lo dice".
Ed è sull'atteggiamento del "sovrano della monarchia radicale" -così come descritto da Bracconi sulla sua rubrica Politica-Pop nel sito de "la Repubblica"- che la senatrice della delegazione Radicale nel gruppo del PD si smarca. E usa termini di umana comprensione, ma fino ad un certo punto. "Capisco Marco, ma io rispetto a lui ho meno fiducia, Berlusconi non mi pare più in grado di gestire nulla politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perché dovrebbe farlo adesso."
"Ingenuità o troppa fiducia nelle istituzioni, anche se mal rappresentate?" mi chiedo a questo punto, facendo mia anche la domanda posta da Alessandro Gilioli sul suo blog: "Vale la pena sostenere la fase terminale di questa autarchia fuori tempo in cambio di <>?" 
Io non credo che ci sia uno scambio di qualcosa, ma anzi..."non si tratta di entrare in maggioranza o al governo", come dice Emma. "Consiglierei un po' di prudenza a chi grida ai tradimenti, è già stato fatto prima del 14 dicembre ed è andata come è andata. I voti a Berlusconi sono arrivati dai transfughi dell'IDV e del PD e non da noi, così come anche sull'ultima votazione della settimana scorsa sull'autorizzazione alla perquisizione sul caso Ruby".
"Capisco lo sconcerto generale perchè di fatto oggi è tutto così polarizzato non sui temi politici, ma su "BerlusconiSi" e "BerlusconiNo", un analisi politica che NOI non condividiamo ma prima dei tradimenti consiglierei un po' di prudenza perché quanto è stato detto non è avvenuto e non avverrà "
Chiaro, no?!


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martedì 23 novembre 2010

"Sul corpo delle donne" di Emma Bonino(*)

Il corpo della donna è un campo di battaglia. Dai tempi di Elena di Troia, al ratto delle Sabine, sino ad oggi. In Afghanistan e anche da noi.
Qualcuno rideva quando le donne dicevano: "Io sono mia". C'era poco da ridere, le donne sono di qualcuno per definizione. Perchè, sennò, il comandamento direbbe "non desiderare la donna d'altri"?
E' sbagliato parlare di diritto all'aborto: si tratta del diritto di diventare madri per scelta. Abortire per molte appare una necessità. Ricorrere alla procreazione assistita è un atto d'amore.
Gli uomini che comprano donne sono molte di più delle donne che comprano uomini. Non è soltanto una questione di potere d'acquisto. Non esiste alcun vestiario maschile che copra integralmente un uomo e lo nasconda da capo a piedi.
Chissà se esiste davvero una nipote di Moubarack. Esiste però una Signora Moubarack, in prima fila contro le MGF (mutilazioni genitali femminili) e la Signora Clio Napolitano. Molte first ladies hanno lanciato l'appello per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili.
Lo sapevate? Adesso lo sapete!
Nel 1993 la Signora Lorena Bobbyt evirò suo marito con un coltello. Ci fu molto scalpore per una singola mutilazione genitale maschile. Ma le donne che subiscono le mutilazioni genitali sono nel mondo 130.000.000, e 3.000.000 di bambine ogni anno. In molte parti del mondo abortiscono soprattutto le bambine, o si sopprimono alla nascita: non servono. Si calcola che oggi mancano all'appello circa 100.000.000 di ragazze.
Le tradizioni, i costumi vanno rispettati. Ma il diritto delle persone è solo uno: non c'è una legge fuori casa e una in casa. Una ragazza italiana o pachistana che sia deve poter decidere dei propri capelli, del proprio vestito, della propria domenica e del proprio venerdì.
In Italia il delitto d'onore è stato abolito solo nel 1981. Fino ad allora si poteva uccidere la moglie, la sorella, la figlia con una pena irrisoria se l'assassino sosteneva di aver agito perchè offeso nel suo "onore". E' ancora così in molte parti del mondo.
Insomma, nasciamo pari ma cresciamo dispare. Intendiamoci, anche le donne quando fanno le sceme, sono sceme forti!
Ma una signora ha scritto: "in generale le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio per essere giudicate brave la metà".
Per fortuna non è così difficile

(*) Vice Presidente del Senato della Repubblica Italiana

giovedì 9 settembre 2010

Pierfrancesco Benadduci, Pd: "Le mie dimissioni non sono revocabili"


"Ho appena rassegnato le mie dimissioni da capogruppo dei Democratici al Consiglio Comunale di Ancona". Così, Pierfrancesco Benadduci, il consigliere più votato alle scorse elezioni amministrative dello schieramento del centrosinistra in sostegno dell'attuale giunta Gramillano. "Le mie dimissioni sono sul tavolo" -dice- perchè non esistono più le condizioni politiche per "poter andar avanti". E, come sostiene l'esponente democratico cittadino, il suo partito "non può permettersi di avere un capogruppo dimezzato in Consiglio Comunale". Con il ritorno ai lavori consiliari, dopo la pausa estiva e l'ennesimo rimpasto che ne è conseguito, un'ulteriore problema si pone dinanzi al Partito Democratico anconetano: la bocciatura della nomina a presidente della Commissione Urbanistica, da parte di alcuni consiglieri PD, del capogruppo dei Democrats Pierfrancesco "Piffo" Benadduci. "Una scossa" nella maggioranza di governo della città, come qualcuno l'ha definita, che vede dirigenti e funzionari spaccati ancora sulle nomine.
"I miei ringraziamenti vanno per primo a quei dirigenti del primo circolo terrritoriale (centro città) che mi hanno chiesto di non fare passi indietro". Ed alla domanda "Il tuo circolo di appartenza (zona frazioni) come si è espresso?" il volto di Benadduci si contrae, quasi imbarazzato e trova il coraggio di dire le cose come effettivamente stanno. "Il mio circolo? Ma figurati, lì non si sono accorti nemmeno che mi sono iscritto".
Un coraggio, quello del dimissionario capogruppo, che non si registra tra alcuni dei suoi compagni di partito. Come l'assessore Andrea Nobili, che già in mattinata aveva affermato, malgrado l'evidenza, che "tutto è rientrato". Ad abbassare i toni c'è anche il consigliere Democrat Luigi Fiordelmondo, uno dei consiglieri che hanno bocciato la nomina di "Piffo" Benadduci. Per Fiordelmondo il gruppo del Pd di Ancona "è sempre più compatto, unito". Sarà così, ma sta di fatto che il (dimissinonario?) Segretario cittadino, il consigliere Pierluigi Fontana, si è negato per tutto il giorno alle telefonate dei giornalisti locali. Ma non è finita qui. C'è anche chi, come il consigliere democratico Marco Moglie, che non si esprime nel merito. E le uniche parole che ha saputo pronunciare sono state le seguenti: "non mi assumo la responsabilità di rilasciare alcuna dichiarazione".
Terminata la lunga discussione del gruppo PD al consiglio Comunale, il dimissionario capogruppo si rende da subito disponibile per chiarire la situazione.
Come commenta le posizioni del consigliere Diego Urbisaglia che, tra gli altri, ha votato contro la sua nomina a presidente della comissione Urbanistica? Cosa ne pensa dei termini da lui usati sul suo profilo di Facebook sul quale scrive: "riapre il comune e me ripia la colite" aggiungendo infine "piassifogo"?
"Il linguaggio del consigliere Urbisaglia è improponibile ed irricevibile perchè oltre a queste parole ha anche detto che si vergogna del proprio sindaco. A questo punto mi chiedo se non sia il caso che si dimetta da consigliere, nessuno lo obbliga a stare dove si trova, se non il fatto che sia stato eletto. Invece di questo lunguaggio colorito, da lui ci si aspetta un contributo reale "
Nelle ultime ore l'esponente del PDL locale Giacomo Bugaro ha dichiarato che quet'ultimo fatto ha dimostrato che "il PD è un insieme di gruppi e sottogruppi, di tutti contro tutti". Come risponde a questa critica?
"Bugaro ed il PDL dovrebbero imparare cosa significa fare opposizione. Ancora deve spiegare la sua idea di città, che ancora non si è capita".
Come vede il futuro del governo della città?
"E' chiaro che si registra la necessità di imprimere una svolta all'azione amministrativa e che qualche progetto vada portato a compimento. Comunque, rimango convinto dell'idea che l'alternativa, e la vera svolta, non si possa costruire se non con il sindaco Fiorello Gramillano"

mercoledì 31 marzo 2010

IL PECCATO NASCOSTO




Troncare, sopire, che se ne parli il meno possibile. Questa è stata per decenni la linea della Chiesa, troppe volte sconfinata apertamente nell’omertà. Solo nel febbraio del 2010 Benedetto XVI ha riconosciuto e condannato pubblicamente l’operato dei vescovi irlandesi. Ancora una volta ha però taciuto sui tanti casi italiani.
Nutrimenti Editore-, 12,00 euro; 175 pagine

lunedì 22 febbraio 2010

domenica 14 febbraio 2010

Alleluja! Alleluja!


Per la serie "meglio tardi che mai" , finalmente Paola Binetti, la delegata dell'OpusDei nel gruppo parlamentare dei Democrats alla Camera dei Deputati, ha tolto il disturbo dal Piddì. Qualcuno mi ha chiesto di ritornare sui mie passi, entrando di nuovo nel Partito (non) Democratico, ma... è troppo tardi(!) 
Cosa cambia? Poco o nulla...
La Binetti dice che è maturo il tempo per fondare un nuovo grande centro, ma probabilmente raggiungerà i SUOI amici teocratici fondamentalisti (ex Democrats) confluiti nell' UDC di Casini&Cuffaro. Quell' UDC che nelle Marche alle prossime regionali è alleata (tatticamente, ma non strategicamente) con il PD.

PS: aspettiamo la fine del carnevale, potrebbe anche uscirsene con un'affermazione del tipo: A CARNEVALE OGNI SCHEERZO VALE... speriamo di no.