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martedì 31 maggio 2011

Mi tocca difendere Nichi

Sono trascorse 24 ore dallo schiaffone elettorale di Berlusconi e i suoi, partendo dalla sua Milano. Qui il centrosinistra del riformista e garantista Giuliano Pisapia ha superato di oltre 10 punti percentuali il centrodestra di Letizia Moratti. In questo post non vorrei analizzare il risultato in sè, lo lascio fare ad altri, a chi lo fa meglio di me. Anche perchè è già sintetizzato dai titoli come quello che riportava stamattina La Repubblica: "la disfatta di Berlusconi", o le parole immediate di Giulianone Ferrara. L'ex comunista e pasdaran berlusconiano ha sentenziato: "Berlusconi ha sbagliato tutto". Mentre il disperato Libero consiglia "Silvio, torna a fare Berlusconi". Che altro aggiungere...? 
Il vicepresidente nazionale del Piddì, il milanese Ivan Scalfaro, ha pubblicato  un commento che merita di essere letto ( http://www.imille.org/2011/05/il-mio-commento-al-voto/ ).
 Ora mi vorrei concentrare sull'intervento di Nichi Vendola che ha fatto sul palco nella gremita Piazza Duomo di ieri. Lo hanno etichettato come il solito linguaggio "buonista", per alcuni (soprattutto nel centrodestra) oppure come "estremista", per altri (nella destra, quella veramente estrema), o hanno mostrato anche totale indifferenza, o quasi snobismo (nel centrosinistra). E' un peccato che questo sia avvenuto, e lo sostengo esattamente come NON sostengo politicamente il suo partito: Sinistra Ecologia e Libertà.
Tanto per intenderci, penso che una eventuale candidatura a premier di Vendola sia il più bel regalo che si possa fare attualmente a Berlusconi, non vede l'ora! Ogni qualvolta assisto ad una delle sue ospitate a RaiSet (Porta a Porta, Ballarò, AnnoZero, Matrix...) e tergiversa sulle nuove narrazioni, sui sogni infranti, sul lasciare librare le ali della creatività, mi convince sempre di più a votare per Bersani a delle eventuali elezioni primarie del centrosinistra per la selezione del candidato premier. E questo non è un bene neanche per il PD di Bersani, ovviamente.
Dicevo, è stato un errore l'atteggiamento freddo degli esponenti progressisti di fronte alle esternazioni a braccio del leader di SEL, perchè ha toccato punti, con il suo linguaggio -che può piacere o no, centrali per la vittoria di Pisapia. In particolare Vendola ha parlato di un "ritorno della politica come eleganza delle passioni e come rapporto con la vita". Come non dargli ragione? L'urlo a squarcia gola sono stati più che comprensibili e i toni per nulla esagerati e men che meno offensivi.
Anche con quel "alla faccia loro", rivolto alla destra milanese e nazionale, non c'èra niente di irrispettoso. Infatti, l'invito che seguiva lo sfogo liberatorio di quel "alla faccia loro", era quello di abbracciare tutti i rom, e quelli che vogliono pregare qualunque dio". Aggiungendo poi: "Ai vostri fratelli musulmani, dite che siete i benvenuti in tutta Italia". Cosa c'è di così estremista?  Un urlo che ha esibito consapevole davanti ad una Piazza Duomo in festa perchè rinnovata e liberata. Un urlante Nichi Vendola contro "la paura, il pregiudizio, il razzismo, i luoghi comuni, il sessismo, il macismo".
Inoltre, il fatto che per lui sia "doloroso quando Borghezio ti appare in tv e parla" non c'è nulla da eccepire. Mario Borghezio è noto in Europa come l'unico europarlamentare nella storia dell'UE, che è stato cacciato dall'assemblea dai commessi, durante la visita del capo di Stato Napolitano, al quale gli urlava contro "Padania! Padania!"e sventolando la bandiera secessionista del carroccio. Un monito al PD, che è tentato da una sorta di "decantazione" anche con i leghisti? Ai posteri, l'ardua sentenza...
"E quando torni a casa e ti ricordi che la Gelmini fa il ministro" è una frase che sintetizza l'assenza della cultura del merito nel nostro Paese, a partire dalle istituzioni. Lei che è stata sfiduciata dal suo stesso partito (Forza Italia) quando era presidente del consiglio comunale nella sua città, nel varesotto. Lei, che è il bel volto (!) dei tagli tremontiani alla pubblica istruzione, alla ricerca, all'Università. Lei, con i suoi sfrondoni sgrammaticati.
Dunque cari riformisti, democratici, progressisti, vogliamo farle nostre le parole del Presidente della Regione Puglia? Non sarebbe ora di riprendere parole di cambiamento contro la paura, il pregiudizio, il sessismo...? E che questo cambiamento venga oltre che proposto, anche vissuto?
Oppure vogliamo proseguire con l'ottusa ricerca di inciuci, decantazioni, rincorse al compagno Casini e al compagno Fini?